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ALGRANTI
LAB
il laboratorio di idee e costruzione di mobili che realizza grandi e piccoli pezzi unici partendo dal recupero dei materiali, fondato da Costanza Algranti e ora diretto da Pietro Algranti presenta: LO SCRITTOIO |
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Mobile nobile
perché nobilissimo d’uso, tanti gli scrittoi che hanno accompagnato
piccoli studenti e grandi scrittori nelle case di tutto il mondo: dallo
scrittoio di san Gerolamo, a quello di Topolino del Canto di Natale di Dickens, fino ad arrivare alla grande scrivania di Albus Silente. Come sempre nel lavoro di ALGRANTI LAB la materia indica e racconta, in questo caso le lastre e i legni utilizzati per lo Scrittoio sono solcati dai segni dell’acqua e del tempo, segni da poter leggere come parole e disegni, scritture private e racconti possibili. Lo scrittoio prevede tre diverse versioni grazie a tre differenti materie: il ferro, l’alluminio e il legno. |
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"Ci
è piaciuto immaginare un mobile che ha un uso proprio, specifico,
che accompagna fin dall’infanzia… dai primi quaderni di scuola
alle lettere, al computer. Un mobile antico e modernissimo. Siamo partiti
dalla definizione più propria e cioè quella di mobile usato
principalmente per scrivere, di varia forma e grandezza, costituito da
un piano orizzontale o leggermente inclinato e in genere da uno o più
cassetti ricavati nei tipi più semplici, al di sotto del piano,
per arrivare a una nostra interpretazione anche grazie ai materiali di
recupero. E poi ci piace che “scrittoio” sia una parola designata,
cioè riferita a oggetti concreti cui si riferiscono le parole,
perché ci piacciono le cose semplici e funzionali. Infine abbiamo
imparato che la parola deriva dal latino scriptorium che era la 'stanza
in cui si scrive'. E allora se gli antichi avevano addirittura una stanza
per scrivere a noi, come minimo, il piacere di avere uno scrittoio tutto
nostro?. Pietro Algranti |
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ALGRANTI LAB, lo Scrittoio, ferro, photo (c) ZepStudio | |
ALGRANTI LAB, Pietro Algranti, photo (c) ZepStudio | |
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il Carrettino | |
a project by Costanza Algranti, design Pietro Algranti | |
“L’idea del carrettino nasce dal desiderio di utilizzare il cibo come strumento di aggregazione: lo street food è pratica artigianale e popolare, ideale per creare nuovi momenti di convivialità all'interno di zone periferiche e un po' dimenticate”. Pietro Algranti Il carrettino è un progetto di street food car nato dall’idea di reinterpretare i tradizionali veicoli per il cibo di strada, sviluppati in Italia e nel mondo secondo le diverse culture, per reinserirlo nel contesto delle abitudini contemporanee, nella vita dei paesi e delle città. Realizzato all’interno del laboratorio di Costanza Algranti è stato ideato e disegnato da Pietro Algranti pensando a un duplice recupero: dei materiali per la realizzazione e di una convivialità e socialità legata alla tradizione del cibo che la vita metropolitana riesce a mantenere con difficoltà. Il carrettino è realizzato con legno per il rivestimento e per le fodere edili, acciaio satinato e ferro zincato per i tubi idraulici e tessuto impermeabilizzato per la copertura. È composto da mobile a tre ante ricoperto da un piano di lavoro con lavello e due vani per cottura alla piastra e friggitrice e tettuccio con copertura in tessuto (120x85x90 cm). L’intera struttura è montata su ruote per garantirne facilità di trasporto. Il carrettino è per ogni tipo di languorino: pesce, carne, pasta, verdura e panini. |
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Costanza Algranti, il Carrettino, design by Pietro Algranti, photo Anna Maria Masera | |
Costanza Algranti, il Carrettino, design by Pietro Algranti, photo Felice Scoccimarro Studio Alkemia | |
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Costanza Algranti va a Roma per FloraCult |
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dal 26 al 28 aprile 2013 | Casali del Pino - Via Giacomo Andreassi . 30, Roma | |
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venerdì 26 aprile a domenica 28 aprile Costanza Algranti è
a Roma, all’interno del Parco di Veio, dove I Casali del Pino ospitano
la IV edizione di FloraCult, mostra mercato di florovivaismo amatoriale,
ideata da Ilaria Venturini Fendi imprenditrice agricola e designer insieme
alla paesaggista Antonella Fornai. Un progetto dedicato all’ambiente e all’amore per la campagna in cui Costanza Algranti ritrova il forte legame con la natura, creatrice e ispiratrice dei suoi lavori. Il tema di FloraCult 2013, Il giardino come luogo di globalizzazione e integrazione, esempio di realtà multietnica, è il paesaggio in cui gli oggetti di Costanza Algranti, nati dal recupero di legno, ferro e rame si integrano in un nuovo scenario tra l’Aloe sudafricana, la mimosa pudica, insieme a oltre settanta varietà di garofani per aiuola, da taglio, penduli, tirolesi, alpini e le migliaia di specie di piante e fiori esposte. |
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photo Gabriele Malaguti | |
photo Gabriele Malaguti | |
photo Gabriele Malaguti | |
photo Gabriele Malaguti | |
photo Gabriele Malaguti | |
photo Gabriele Malaguti | |
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Costanza
Algranti per LUNA ART sfilata di abiti scultura di Goran Lelas |
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25 febbraio 2013 . Castello Sforzesco . Piazza Castello . Milano | |
“Mi è piaciuta la leggerezza e l’allegria di Goran, del suo modo di pensare, ideare e creare. La proposta di collaborazione mi è sembrato un bel modo di sperimentare esplorando un mondo nuovo,come quello della moda, in cui i miei materiali avrebbero trovato forme nuove, nuove attitudini”. Costanza Algranti | |
Sotto
le rosse mura di Parigi era schierato l'esercito di Francia. Carlomagno
doveva passare in rivista i paladini. Già da più di tre
ore erano li; faceva caldo; era un pomeriggio di prima estate, un po'
coperto, nuvoloso; nelle armature si bolliva come in pentole tenute a
fuoco lento. Italo
Calvino, Il cavaliere inesistente, 1959 Sarebbe potuta essere un’armatura, da un abito di ferro e rame non ci si poteva aspettare molto altro, ma la storia è andata diversamente. Partendo da un disegno di Goran Lelas, Costanza Algranti (designer che lavora con legno, ferro e rame di recupero) ha dato una forma leggera, imprevedibile, aerea. Ferro, rame e aria da indossare. Forse tutto questo si spiega nella trasformazione che Costanza Algranti suggerisce sempre alle sue materie, che diventano altro. Così è successo per l’abito, e quella che abbiamo visto sfilare non era una guerriera ma una fata capace di leggerezza e sensualità. |
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a Costanza Algranti il premio "Green Culture Awards" per la categoria "acqua" | |
"Green
Culture Awards" |
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Antonia Jannone | Milano 2012 | |
COSTANZA
ALGRANTI legno, ferro e rame testo di Michele De Lucchi 15 febbraio – 24 marzo 2012 Antonia Jannone corso Garibaldi 125 . Milano |
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La
perfezione della materia de-industrializzata Una
volta si diceva: l’albero è vissuto molto, è diventato
alto, un fulmine lo ha colpito, è seccato. Il contadino lo ha
tagliato, ne ha fatto una trave del suo tetto. La pioggia lo ha bagnato,
si è rotto, il contadino lo ha cambiato e una scala ne ha fatto.
La scala per molto tempo ha funzionato, un giorno un montante si è
spezzato e i pezzi sono diventati una staccionata, poi una gamba di
una sedia e ancora un manico di un martello, fino a essere gettato sul
fuoco per scaldare il contadino. Michele De Lucchi |
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Costanza Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza | |
Costanza Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza | |
Costanza Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza | |
Costanza Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza | |
Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Costanza
Algranti. legno, ferro e rame. ph Federica Lazza |
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Viaggio
in Sicilia progetto per l’Arte e il Territorio – quarta edizione |
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UN RACCONTO DELLA SICILIA ESPLORANDO L’ANIMA
DELLE COSE
Costanza Algranti . Shobha . Planeta . La Sicilia |
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Attraverso il lavoro di Costanza Algranti e l’obiettivo
di Shobha, la quarta edizione del VIAGGIO prende forma nelle terre e
nelle cantine Planeta: da Sambuca a Menfi, da Vittoria a Noto e all’Etna,
seguendo il tragitto che unisce i vigneti Planeta nei cinque territori.
Un’idea di viaggio e di memoria in cui Planeta, attraverso le strade e i luoghi della propria storia e del proprio presente, protende lo sguardo verso il futuro. Rinascono materiali trovati, raccolti, “incontrati” nei magazzini delle case e delle cantine Planeta, lungo le spiagge o nella natura siciliana. Detriti che, dopo la loro reincarnazione, diverranno l’anima di una foresteria nelle “Case Sparse” di Buonivini, la cantina di Noto. Ed è a Noto, nella casa coloniale trasformata in laboratorio all’aperto, che prendono forma: tavoli, sedie, armadi, cornici. |
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